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The Doors - Strange Days

Vinile 180g, Lp, Album | Data pubblicazione: 25/09/1967 | Versione standard o 50th Anniversario

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Descrizione

Vinile 180g, Lp, Album. Data pubblicazione: 25/09/1967. Versione standard o 50th Anniversario selezionabile dal menù a tendina


ARTISTA: The Doors

ALBUM: Strange Days

FORMATO: Vinile 180g, Lp, Album

DATA PRIMA PUBBLICAZIONE: 25/09/1967

GENERE: Rock

BRANI:

Lato A

Testi e musiche di Jim Morrison, Robby Krieger, Ray Manzarek e John Densmore.

Strange Days – 3:05
You're Lost Little Girl – 3:01
Love Me Two Times – 3:23
Unhappy Girl – 2:00
Horse Latitudes – 1:30
Moonlight Drive – 3:00

Lato B

Testi e musiche di Jim Morrison, Robby Krieger, Ray Manzarek e John Densmore.

People Are Strange – 2:10
My Eyes Have Seen You – 2:22
I Can't See Your Face in My Mind – 3:18
When the Music's Over – 11:00

FORMAZIONE

Jim Morrison - voce, sintetizzatore Moog
Robby Krieger - chitarra
Ray Manzarek - tastiera, marimba, tastiera basso Fender Rhodes (When the Music's Over e Unhappy Girl).
John Densmore - batteria
Douglas Lubahn - basso (Tracce 1, 2, 3, 6, 7, 8, 9)

"...musicalmente l’evoluzione è tangibile: il sound tipico della band californiana si fa ancor più oscuro e morboso, oscillando tra radici blues e aromi psichedelici, venature jazz e adrenalina rock. Se “The Doors” aveva schiuso le porte della percezione di huxleyana memoria attraverso una serie di cerimoniali lisergici e baccanali collettivi, “Strange Days” è più intimamente psichedelico: come un viaggio introspettivo diretto a scandagliare i recessi più bui della mente. La chitarra di Robby Krieger accumula tensione riff dopo riff, la batteria di John Densmore è tribale e marziale, mentre i giri delle tastiere di Manzarek suonano ancor più ipnotici. C’è poi l’ingresso di un ospite al basso, Doug Lubahn, a quel tempo membro di un’altra band della Elektra, i Clear Light. Anche i testi di Morrison si fanno più personali e decadenti, narrando storie di quotidiana alienazione e solitudine, sapientemente drammatizzate dalle sfumature del suo baritono: lugubre negli episodi più apocalittici, dimesso e contrito, al limite del sussurro, nei momenti più confidenziali.
Credit by Ondarock.it